Quando è stato introdotto il concetto di "cloud", si trattava di qualcosa di insolito. Prima del cloud, i documenti e i file importanti erano quasi sempre gestiti e curati utilizzando server locali. Il software veniva fornito in grandi pacchetti integrati da installare completamente sui sistemi interni. La disponibilità dei dati era limitata a coloro che avevano accesso diretto alle macchine che operavano in loco.
Con l'arrivo del cloud tutto è cambiato.
Oggi, il cloud si è evoluto per includere quasi tutti gli aspetti del business. Mantenendo le risorse digitali essenziali negli ambienti cloud, le aziende di ogni dimensione e settore possono eseguire in modo più efficace il backup e il recupero dei dati vitali, accedere a soluzioni software di terze parti secondo la necessità e consentire al personale di ogni parte del mondo di essere sempre connesso e produttivo. Purtroppo, molte aziende utilizzano ancora i sistemi precedenti basati su server centralizzati, accesso on premise e gestione hardware manuale.
Per superare queste limitazioni, un numero sempre maggiore di aziende sta investendo nella migrazione cloud.
Migrazione cloud è un termine generico che comprende metodologie, attività, strategie, strumenti e via dicendo che entrano in gioco con il trasferimento di dati e altre risorse al cloud. Nella maggior parte dei casi, questo processo fa riferimento al trasferimento dei dati dai server in sede agli ambienti basati su cloud. Tuttavia, la migrazione cloud può includere anche situazioni in cui le risorse vengono migrate da un cloud all'altro.
La maggior parte delle migrazioni cloud rientra in una delle sei categorie seguenti:
Rehosting
Il rehosting, la forma più semplice di migrazione cloud, implica che un'azienda trasferisca l'intero stack, così com'è, dai sistemi on premise direttamente nel cloud.Replatforming
Il replatforming è simile al rehosting. La differenza è che durante la migrazione lo stack subisce alcune piccole modifiche al codice dell'applicazione per ottimizzarlo e sfruttare le funzionalità cloud in modo più efficace.Riprogettazione
Quando le applicazioni non sono compatibili con i moderni servizi cloud, possono essere ricreate da zero. La riprogettazione può essere costosa e dispendiosa in termini di tempo, ma spesso le nuove applicazioni ottenute sono molto più compatibili e scalabili all'interno del cloud.Sostituzione
Quando le applicazioni preesistenti non sono compatibili e non possono essere ricreate, sostituirle con un software nativo per il cloud (di solito sotto forma di SaaSopen source) è spesso l'opzione migliore.Ritiro
Durante una migrazione cloud, se un'azienda scopre che alcune applicazioni non sono più pertinenti o redditizie, anziché trasferirle nell'ambiente cloud potrebbe decidere di ritirarle.Conservazione
Sebbene non si tratti tecnicamente di una migrazione, la conservazione descrive le situazioni in cui un'azienda, dopo essersi informata sul cloud, arriva alla conclusione che non sia ancora il momento adatto per passare a un ambiente off premise. Quindi decide di riconsiderare l'opzione in un secondo momento.
Ribadiamo che queste tipologie di migrazione cloud possono essere applicate anche a situazioni in cui dati e applicazioni vengono spostati da un cloud all'altro.
Oltre alle varie forme di migrazione cloud, bisogna considerare l'esistenza di diverse opzioni di distribuzione cloud. Queste distribuzioni fanno riferimento a come e dove si gestiscono le risorse:
A volte, un singolo ambiente non è la scelta giusta per le esigenze di un'azienda. I cloud ibridi consentono alle aziende di combinare più ambienti in un'unica soluzione. Ciò può voler dire integrare il computing on premise con ambienti cloud o combinare soluzioni cloud pubbliche e private.
Quando un'azienda sceglie di lavorare con un solo provider di servizi cloud, si parla di distribuzione con approccio singolo cloud. Una distribuzione singolo cloud può essere una soluzione di migrazione meno complessa, ma in genere non è flessibile come quando si lavora con più fornitori.
Lavorare con più provider di servizi cloud offre alle aziende più opzioni per confrontare caratteristiche, prezzi e funzionalità. Inoltre, le distribuzioni multi-cloud sono più resilienti perché consentono all'azienda di mantenere i dati vitali in più posizioni. Lo svantaggio è che le distribuzioni multi-cloud possono diventare eccessivamente complesse ed essere difficili da gestire.
Spostare le risorse da un ambiente di elaborazione a un altro può essere un processo difficile e dispendioso in termini di tempo e denaro. Perché, quindi, un'azienda dovrebbe decidere di migrare al cloud? La risposta è semplice: perché i vantaggi spesso superano di gran lunga i costi.
I principali vantaggi della migrazione cloud includono:
Probabilmente il vantaggio più evidente derivante dal trasferimento delle risorse sul cloud è il Return on Investment (ROI). È vero che il fornitore del cloud addebita un costo, ma in cambio accetta di gestire le spese per l'hardware, la manutenzione e gli aggiornamenti. La migrazione non solo consente all'azienda di risparmiare considerevoli somme di denaro che potrebbe investire sulla gestione delle applicazioni interne, ma permette al personale IT di concentrarsi su attività più strategiche in grado di creare ricavi.
Le aziende che conservano le proprie risorse IT in-house possono avere difficoltà a scalare per soddisfare la domanda, dovendo gestire carichi di lavoro più grandi che richiedono l'acquisto, l'installazione e la manutenzione di apparecchiature di elaborazione fisiche. Il cloud computing non ha tali limitazioni: dato che è il provider di servizi cloud a prendersi cura dell'hardware, è possibile scalare facilmente le risorse in modo da soddisfare al meglio le esigenze del momento.
Grazie a una maggiore scalabilità e a posizioni geografiche distanti, le applicazioni ospitate sul cloud tendono a funzionare meglio, a mostrare una latenza ridotta e a offrire un'esperienza utente migliore rispetto ai sistemi on premise.
Quando le esigenze cambiano o si verificano eventi destabilizzanti, apportare correzioni utilizzando i sistemi precedenti può essere un processo lento. Nel cloud, la fornitura delle risorse è rapida, le nuove soluzioni software vengono create e distribuite rapidamente e vengono aggiunti ulteriori servizi per aiutare le aziende a far fronte ai cambiamenti del mercato.
Un importante vantaggio della migrazione cloud nell'era post-COVID è l'accessibilità. Il cloud rende possibile l'accesso remoto. Se ciò significa offrire alla clientela un accesso migliore ai servizi da tutto il mondo o consentire al personale autorizzato di lavorare al sicuro e nel comfort di casa propria, allora la migrazione di applicazioni e dati al cloud migliora l'esperienza utente e incentiva la trasformazione digitale.
Sebbene la migrazione delle risorse IT al cloud possa sembrare un processo difficile da attuare, possiamo suddividerlo in cinque passaggi fondamentali. Questi passaggi aiutano a definire il percorso di migrazione cloud e rendono l'idea di ciò che le aziende devono aspettarsi lungo il percorso.
La migrazione cloud deve essere un'esigenza. Di conseguenza, il primo passo da compiere deve essere sempre quello di identificare tale esigenza e definirne il valore di business. La strategia di migrazione deve inoltre essere accompagnata dalla comprensione dei risultati aziendali.
La scoperta e la valutazione, spesso eseguite insieme al passaggio 1, sono uno sguardo onesto sull'attuale situazione IT dell'azienda. Stabilisci quali risorse devono essere trasferite, quale tipo di distribuzione cloud sarà la soluzione migliore, quale tipo di infrastruttura sarà necessaria e quali saranno i costi e le tempistiche previsti.
Come per qualsiasi importante cambiamento nell'infrastruttura aziendale, la migrazione cloud richiede l'approvazione degli stakeholder coinvolti. Crea un caso aziendale esaminando ogni applicazione o risorsa che hai preso in considerazione per la migrazione. Per ciascuna risorsa o applicazione, confronta i costi di gestione attuali e quelli previsti nel cloud, identifica eventuali specifiche sfide o potenziali problemi ed evidenzia i vantaggi attesi. Lavorare direttamente con i provider di servizi cloud può aiutarti a comprendere specifiche opzioni o funzionalità e fornirti un quadro più chiaro dei costi.
Una volta che avrai ultimato il piano e ottenuto l'approvazione degli stakeholder, potrai iniziare la migrazione. A seconda del tipo, la migrazione potrà essere semplice come nel caso del rehosting delle applicazioni aziendali oppure complessa, qualora dovesse trattarsi di sostituzione o riprogettazione. Una volta nel nuovo ambiente, esegui i test per ognuna delle applicazioni, per assicurarti che funzionino come previsto. Va detto che le risorse diventeranno inutilizzabili durante lo spostamento, quindi è consigliabile configurare un processo per sincronizzare eventuali modifiche apportate ai dati durante la migrazione.
Anche dopo il completamento della migrazione, considera che c'è ancora un passaggio finale che non devi trascurare e che dovrai continuare a ripetere. Esamina il nuovo ambiente e valuta il funzionamento delle applicazioni in tempo reale. Il monitoraggio delle risorse IT trasferite sul cloud ti consentirà di determinare se la conformità alle normative è stata mantenuta, se le esigenze di sicurezza dei dati vengono soddisfatte e se la realtà della migrazione è in linea con gli obiettivi dell'azienda, con gli indicatori chiave di prestazione (KPI) e con le aspettative.
Nella maggior parte dei casi, la migrazione cloud fornisce un ROI positivo. Tuttavia, questo non significa che si tratti sempre di un processo semplice. Ecco alcune delle sfide che un'azienda potrebbe dover affrontare durante la migrazione cloud:
Obiettivi o KPI non chiari per valutare l'impatto della migrazione.
Mancanza di una chiara strategia di migrazione cloud.
Problemi di conformità relativi alla configurazione della sicurezza e alla gestione dei dati.
Dipendenza da un unico fornitore che limita le opzioni di scelta di un'azienda per quanto riguarda i provider cloud o i servizi.
Da umili inizi, il cloud è diventato un elemento indispensabile del business moderno. La migrazione delle applicazioni essenziali e di altre risorse IT negli ambienti cloud consente alle aziende di ottenere i vantaggi dei servizi più innovativi e delle soluzioni più aggiornate, spesso a un costo decisamente inferiore rispetto a quello da sostenere per la manutenzione dei sistemi precedenti in-house. Tuttavia, le migrazioni cloud comportano alcune sfide che, se non affrontate, possono determinare il fallimento della trasformazione digitale di un'azienda.
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